DIEGO FERRARI - Un socialista al fronte

Diego Ferrari nacque a Morano il 14 febbraio 1888. Nel 1912 si laureò in Giurisprudenza a Napoli. Prese ad esercitare la professione di avvocato e contemporaneamente a occuparsi di politica. Fondò con Nicola De Cardona il periodico socialista "Vita Nuova". Allo scoppio della prima guerra mondiale sostenne attivamente le ragioni dei neutralisti subendo anche un'aggressione. Con l'ingresso in guerra dell'Italia dovette partire. Per le sue convinzioni politiche fu escluso dal corso per ufficiali di complemento e, arruolato come soldato semplice, fu inquadrato negli effettivi del 142° Reggimento Fanteria (Brigata Catanzaro), Reparto Salmerie.

Diego Ferrari e alcuni commilitoni, zona di guerra, 1918 Retro foto

Il Colonnello Gaetano Buelli, al comando del 142° Reggimento Fanteria dal 30 agosto al 6 ottobre 1915, ottenne la sua promozione a caporale (divenne poi sergente).

I contatti col colonnello si conservarono come testimonia una lettera ricevuta in risposta a una cartolina a due anni di distanza

Busalla, 11/06/1917

Carissimo Ferrari,
Col cuore commosso ho letto la sua graditissima cartolina.
Grazie infinite del suo affettuoso ricordo e di quello di tutti i miei cari a valorosi soldati.
Gloria al 142°, al mio caro Regg.to che ho avuto la fortuna e l'onore di portare per primo al battesimo del fuoco e che si è mostrato pari al compito difficile che doveva assolvere e vi è riuscito sempre vincitore in tutte le sue azioni.
Io li ricordo tutti i miei soldati. Giornalmente mi vengono alla mente i nomi più cari e Lei è fra i primi.
Quante cose vorrei dirle, quante notizie vorrei chiederle delle azioni compiute e dei nostri
compagni d'armi.
Mi scriva ancora, mi dica qualche cosa di più. Mi parli del sergente Frasca, mio A. Maggiore, del T.te Borlerio. So che entrambi sono prigionieri. Mi parli del mio personale dello Stato Maggiore
che cari e valorosi soldati!
Io di salute sto benissimo. Ho passato però un lungo periodo quasi completamente sordo tanto che
in diverse visite fui dichiarato non più idoneo e nell'ultima passata in gennaio, l'Ispettorato di Sanità
mi ha proposto per il collocamento a riposo. Continuando però le cure sono riuscito ad acquistare quasi completamente l'udito. Nel mese di marzo scorso ho presentato domanda al Ministero per essere rivisitato ma la domanda non poté essere accettata. Ho fatto mille impegni ma fino ad oggi non sono riuscito a nulla. Io sento forte il bisogno di ritornare fra le cannonate, fra i miei vecchi soldati. Ho bisogno di faticare, di soffrire con loro e di giocarmi con loro allegramente la vita.
Ora sono chiamato quale Direttore dei campi d'istruzione delle truppe della Divisione di Genova per
la classe 1899. Come al solito do tutto me stesso, la mia attività si è risvegliata, non conosco fatiche. Sicuro di dare vita a tutti e questo per poter mandare al fronte dei soldati istruiti, disciplinati e fiduciosi in se stessi.
Anche una speranza mi sorregge e mi da maggiore lena e cioè che i miei Superiori visto che a me non manca nulla per poter ancora compiere bene il mio dovere di soldato e di Comandante, vorranno essi stessi propormi per una nuova visita. Se questo riesco ad ottenere ritenga Ferrari che io sarò al colmo della felicità, che potrebbe ancora maggiormente completarsi quando potessi
riavere il mio 142° o almeno il reggimento fratello. Mi saluti e mi baci tutti quei soldati che si ricordano del loro colonnello

aff.mo col Buelli

Fu testimone della rivolta della Brigata Catanzaro, della quale annota nel suo diario di guerra quanto segue:

15 Luglio '17
Si celebra la messa al campo. Poco dopo la ritirata alcuni militari del 141° emettono grida rabbiose e sparano colpi di fucile invitando la truppa del 142° a partecipare al movimento di rivolta. Il movimento si estende ed assume le forme di un conflitto a colpi di fucile e bombe a mano.
I rivoltosi si sono impadroniti di 6 mitragliatrici.

16 Luglio
Prima dell’alba cessa il conflitto. Vittime della rivolta 1 morto e 16 feriti. Il maggiore Betti cav. Antonio, contuso, e il tenente Boldrino sig Felice, morto.
D’ordine del colonnello di brigata Danise Cav. Adolfo, comandante della brigata Catanzaro n° 4 militari vengono passati per le armi e 12 della 6° compagnia. Si trasferisce il reggimento a Saciletto

Alampo Salvatore di Salvatore – Piedimonte Etneo

Cavaies Antonino di Antonio – Palermo

Cassalia Antonio di Salvatore – Catafor(i)o

Bellini GBattista di Girolamo – S. Andrea di S. Martino

Di Giorgio Pasquale di Antonio – Sacinaro

Di Mitri Nicola fu Antonio – Corigliano (Lecce)

Fabiano Giovanni fu Francesco – Corato

Gratteri Saverio fu Pasquale – Gerace Superiore

Gabriele Angelo fu Lazzaro – Galatina

La Barbera Vito di Mariano – Mezzojuso

Morello Angelo fu Francesco - Terranova

Pitirri Nunziato di Felice – Francavilla

Rondinella Paolo di Francesco – Tursi

Toma Luigi fu Nicola – Maglie

Viola Antonio di Giovanni – Sommatino

La rivolta della Brigata Catanzaro

La ricevuta della consegna di una mula all'infermeria dei cavalli da campo

Infermeria cavalli da campo

Si ringrazia il Prof. Giacinto Ferrari per aver messo a nostra disposizione i materiali del suo archivio privato